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ITINERARI | 17 giorni in Norvegia: da Oslo alle Lofoten fino ai fiordi di Bergen

QUESTO VIAGGIO FA PER VOI SE

Quando si pensa alla Norvegia l’immaginario collettivo ci riporta immediatamente alla sua natura incontaminata, allo straordinario patrimonio sociale, ai paesaggi incantati delle foreste e delle isole sopra al Circolo Polare Artico, all’energica vita culturale delle sue deliziose città e alla magnificenza dei fiordi
Nella mia bucket list europea questo era uno di quei viaggi che continuavo a rimandare perchè, diciamocelo, è una meta che comporta un discreto impegno economico e, per un motivo o per l’altro, è stata superata da altre destinazioni altrettanto incredibili.
Effettivamente ci sono alcune cose talmente care che mi hanno lasciata con la mascella spalancata, ad esempio un conto di 83€ per 2 pizze 2 birre e un dolce in una buonissima pizzeria di Oslo (non giudicatemi, la pizza all’estero è un mio feticcio), eppure con un po’ di organizzazione e pianificando bene le spese è un viaggio che si può affrontare senza finire sul lastrico!

La bellezza dei fiordi è forte e immediata, i colori sono intensi, l’aria è tanto pura da sembrare rarefatta e il silenzio vi avvolge. Se vi fermate poco più a lungo della prima impressione queste sensazioni forti, annullate in molti di noi da una vita lontana dalla natura, non si limiteranno ad attraversarvi. Rimarranno in voi, creando un piccolo angolo di quiete nella vostra mente in cui potrete tornare ogni volta che vorrete. (C. Bonetti)

Ovviamente c’è davvero tanto da visitare in un paese esteso e articolato di insane bellezze come la Norvegia quindi per prima cosa bisogna restringere il campo
Noi da anni volevamo visitare le isole del nord quindi la nostra organizzazione è iniziata proprio dalle Lofoten, poi abbiamo aggiunto Senja e le Vesterålen. Ma una volta che sei lì che fai, non la visiti Oslo? e una volta che sei a Oslo che fai non te lo prendi il treno panoramico sulla tratta più bella d’Europa per arrivare nei fiordi e a Bergen? Dopo svariate riflessioni e incastri di aerei, treni, macchine e traghetti abbiamo messo giù un itinerario a regola d’arte (o quasi, ma ci arriveremo più avanti).

MAPPA DELL’ITINERARIO

LE TAPPE IN BREVE

GIORNO 1 | OSLO

GIORNO 2 | OSLO

GIORNO 3 | OSLO

GIORNO 4 | MEFJORDVÆR – SENJA

GIORNO 5 | MEFJORDVÆR – SENJA

GIORNO 6 | ANDENES – VESTERÅLEN

GIORNO 7 | SORTLAND – VESTERÅLEN

GIORNO 8 | SVOLVAER – LOFOTEN

GIORNO 9 | SVOLVAER – LOFOTEN

GIORNO 10 | HAMNØI – LOFOTEN

GIORNO 11 | HAMNØI – LOFOTEN

GIORNO 12 | HAMNØI – LOFOTEN

GIORNO 13 | OSLO

GIORNO 14 | BERGEN

GIORNO 15 | BERGEN

GIORNO 16 | BERGEN

GIORNO 17 | PARTENZA

E ora ecco l’itinerario del nostro viaggio tra isole e fiordi.

GIORNO 1 | ARRIVO A OSLO

Oslo è una delle capitali europee più efficentemente collegate con il centro città: una volta in aeroporto vi divideranno solo 20 minuti di treno dalla bellissima zona della stazione che si trova ad un passo dall’Opera House. Questo è anche uno dei quartieri migliori in cui alloggiare poichè collegato ottimamente con tutte le principali cose da vedere che si possono tranquillamente raggiungere a piedi o, se il tempo o la voglia scarseggiano, con il comodissimo tram.
Come primo approccio alla città iniziate, quindi, ad perlustrare la zona dell’Opera House dove, oltre al famigerato teatro, potrete trovare il Museo Munch e il quartiere di Sørenga che si trova sempre sul lungomare ed ospita bar, ristoranti e spazi all’aperto, una spiaggia, una piscina e una grande area ricreativa con addirittura delle saune galleggianti, molto popolare nelle giornate estive.
Alle spalle del museo Munch si trova un altro famoso quartiere, il Barcode un’insieme di 12 grattacieli di diverse altezze e larghezze che messi uno in fila all’altro fanno sembrare il tutto un immenso codice a barre. Sempre lì in zona d’estate c’è Sukkerbiten, uno spazio che ospita dei food truck dove ci si può rifocillare con vista sul mare per una perfetta cena all’aperto.

GIORNO 2 | VISITA DI OSLO

Questa giornata dedicatela alla scoperta delle zone più caratteristiche di Oslo. Partite da Damstredet e Telthusbakken e iniziate a girovagare tra le viuzze punteggiate dalle graziose casette variopinte che risalgono ai primi dell’800. Questa è la zona residenziale più antica della città e, pur trovandosi a soli 15 minuti a piedi dal centro, vi catapulterà in un’atmosfera distante anni luce dalle maestose strade dei quartieri signorili. Accanto a Telthusbakken si trova anche l’Egebergløkka, il più antico orto pubblico di Oslo che merita un momento di apprezzamento.
Proseguite poi attraversando il giardino pubblico Kubaparken per raggiungere Vøyenfallene, la cascata più alta del fiume Akerselva che bagna la città offrendo scorci deliziosi.
Rinfrancati dall’atmosfera bucolica potrete recarvi a Biermanns Gate e prendere il tram 12 in direzione Vigelandsparken. Qui potrete tuffarvi in un tripudio di statue ignude e oggettivamente inquietanti e passeggiare nei bei giardini del famoso parco per poi riprendere il tram 12 e scendere a Aker Brygge, zona portuale che ospitava i cantieri navali e ora si è convertita in quartiere moderno e hypster. Da lì potrete continuare la vostra passeggiata a piedi passando davanti a tutti gli highlight della città: il discutibile Municipio razionalista dove si svolge la consegna del Premio Nobel per la Pace, la Fortezza di Akershus e la frequentatissima strada principale Karl Johans Gate che da una parte conduce al Palazzo Reale e dall’altra alla stazione. Già che sarete in centro non mancate di fare un salto alla Cattedrale di Oslo e al vicino mercato coperto di street food – che con molta fantasia si chiama Oslo Street Food – dove potrete gustare ottimi tacos, deliziose arepas e superbi bibimbap in un’atmosfera rilassata e allegra. 

GIORNO 3 | VISITA DI OSLO

L’ultimo giorno a Oslo potrete destinarlo a una delle molteplici gite e attività che riservano i dintorni della città. Noi abbiamo deciso di visitare il Norsk Folkemuseum che si trova sulla penisola di Bygdøy, una zona che offre suggestivi musei, ottimi ristoranti, invitanti spiagge sabbiose, manieri signorili, fattorie e altri luoghi in cui passeggiare liberamente per godersi i numerosi scorci. Dal centro potete prendere l’autobus numero 30 che in una ventina di minuti vi lascerà davanti al museo pronti per iniziare la visita.
Qui potrete immergervi in un’ambientazione avvincente e suggestiva e aggirarvi tra le costruzioni in legno che sono state trasportate qui da tutti gli angoli del paese per essere preservate e poter testimoniare l’ardimento dei suoi abitanti.
Poco più avanti troverete il Museo delle navi vichinghe che, però, quando siamo stati noi (agosto 2022) era chiuso per restauri. Se sarete più fortunat* potrete continuare la visita della penisola addentrandovi nella rocambolesca storia dei suoi patriarchi ammirandone l’incredibile maestria marinaresca. Successivamente, con una breve passeggiata, potrete raggiungere il molo Bygdøynes dove imbarcarvi per rientrare in centro città e vi imbatterete non in uno, non in due, ma in ben tre musei a tema navigazione che qui, a quanto pare, vanno un casino. 
Rientrati al molo di Aker Brygge potrete attraversare nuovamente le fascinose strade del centro oppure fermarvi per una bizzarra esperienza nelle saune galleggianti, altra cosa che va un casino.

GIORNO 4 | DA OSLO A SENJA

Per raggiungere le isole del Nord avete molteplici scelte e in base a dove vorrete atterrare potrete formulare un diverso itinerario. Noi avevamo il preciso obiettivo di lasciare le Lofoten per ultime e, quindi, la scelta di atterrare all’aeroporto Narvik/Harstad (EVE) è risultata la più sensata.
In alternativa potreste prendere un volo per Bodø e da lì un traghetto per Moskenes, nei pressi di Reine, oppure un volo per Svolvær e da lì muovervi agevolmente per tutte le Lofoten.
A mio parere la migliore strategia nella pianificazione di un viaggio resta sempre lasciare il posto con più hype per ultimo così da non rischiare di fare paragoni immeritati.
Se seguirete il nostro tragitto una volta atterrat* a Narvik potrete ritirare la vostra macchina e dirigervi verso l’isola di Senja percorrendo tre ore abbondanti di strade magnifiche che cominceranno subito a settare il livello paesaggistico che vi accompagnerà nei giorni successivi!
Noi abbiamo deciso di alloggiare a Mefjordvær, al Mefjord Brygge, un luogo strategico per muoversi comodamente tra i vari punti panoramici dell’isola godendo di un’atmosfera da cartolina. Prima di raggiungere l’incantevole villaggio potrete fare una sosta a Husøy, un isolotto che ospita la più attiva comunità di pescatori della zona ed è deliziosamente posizionato nel mezzo di un bellissimo fiordo.
Dal lato opposto potrete trovare il paesino di Fjordgard da cui parte il faticoso ma entusiasmante hiking per il monte Segla che, però, non è proprio per tutti e richiede dalle 4 alle 5 ore e una buona dose di atleticità. Per concludere la giornata, se il meteo sarà dalla vostra, potrete ammirare il tramonto dal punto panoramico di Tungeneset che vi offrirà degli splendidi scorci sulle montagne illuminate dal sole.

GIORNO 5 | VISITA DI SENJA

Nonostante Senja sia un’isola piena di ricchezze naturalistiche, una giornata (specialmente estiva, con molte ore di luce) sarà adeguata per bighellonare da un viewpoint all’altro e godervi le meraviglie che ha da offrire.
Se come noi deciderete di alloggiare a Mefjordvær, la prima sosta potrete farla a Ersfjord Beach, una delle numerose spiagge candide che popolano questa zona di mondo. Subito dopo spostatevi verso Tungeneset, un altro tratto di costa che si affaccia su montagne aguzze che scivolano nel mare dove una passerella in legno vi condurrà direttamente sulle rocce a pelo d’acqua.
Proseguite verso Bergsbotn dove si trova una piattaforma sospesa vertiginosamente sul fiordo da cui potrete ammirare la baia circolare che sembra abbracciata dalla vegetazione. La prossima tappa sarà Hamn i Senja, un ex villaggio di pescatori trasformato in resort che offre delle bellissime vedute sugli isolotti circostanti e la possibilità di fermarsi per una sosta mangereccia.
Se preferite un paese più animato (leggermente più animato, eh) potrete continuare verso Gryllefjord, piccolo centro portuale da cui partono i traghetti per le Vesterålen che offre un paio di caffè e qualche posticino in cui trattenersi per un boccone. Come ultima tappa potrete allungarvi verso Torsken dove, oltre al minuscolo abitato, c’è una chiesa rossa di legno e una bella vista sul fiordo.

GIORNO 6 | DA SENJA ALLE VESTERÅLEN

Per spostarvi verso le Vesterålen avete un solo modo: il traghetto. Durante la traversata potrete sedervi al caldo nella saletta che ospita un piccolo bar dove rifocillarvi oppure potrete ammirare il paesaggio dal pontile sferzati dal vento del nord.
Con una botta di fortuna potreste anche scorgere una balena. Dopotutto questo tratto di mare particolarmente ricco di cibo, è famoso per ospitare banchi di cetacei. In estate è bazzicato soprattutto dai capodogli mentre d’inverno è possibile imbattersi anche in altre specie come le megattere, le balenottere comuni e le orche. Andenes è famosa per i suoi whalesafari che offrono una garanzia quasi assoluta di avvistamenti. Se il meteo e il tempo ve lo consentiranno è una bella opportunità per fare quest’esperienza! 
L’isola di Andøya, dove si trova Andenes, è prevalentemente pianeggiante con alcuni svettantissimi sistemi montuosi che abbracciano la parte sud ovest dell’isola creando dei contrasti suggestivi. Qui potrete vedere dei bellissimi scorci sulle montagne, spiagge paradisiache e tramonti indimenticabili. Ecco questo è quello che auguro a voi perchè noi, più che altro, abbiamo visto pioggia e nuvole di tutti i tipi. In compenso avevamo preso una casetta sulla spiaggia in un grazioso camping dotato di sauna (su prenotazione) e vasche idromassaggio con vista. Una splendida consolazione per noi e un ottimo luogo da cui gustare un tramonto per voi.

GIORNO 7 | VESTERÅLEN

Per continuare l’esplorazione delle isole verso sud potrete imboccare la strada che fiancheggia il mare fino al ponte Andøybrua che è il primo di una numerosa serie di ponti che incontrerete in queste incredibili isole e che rappresentano un tratto distintivo di questa zona.
Da qui i panorami si fanno sempre più aguzzi, i fiordi si insinuano tra le montagne creando insenature spettacolose e i paesaggi sono ornati dalle piccole case colorate con i tetti d’erba. Degna di nota è la strada che porta da Sortland a Bø e altrettanto scenica e selvaggia quella che porta fino a Nyksund. Potrete sceglierne una delle due per girovagare tra le estremità dell’isola di Langoya e tornare a Sortland per cena che, anche se è una cittadina senza grandi attrattive, è comunque una buona base per i vostri spostamenti.

GIORNO 8 | DALLE VESTERÅLEN ALLE LOFOTEN

Da Sortland inizierete il percorso che vi porterà verso Austvågøy, la prima delle Isole Lofoten, dove potrete fermarvi nella cittadina portuale di Svolvær. Qui troverete un’ampia scelta di ristoranti, negozi, gallerie e diverse opportunità per fare delle superbe escursioni. Da lì, infatti, partono le imbarcazioni che si avventurano nel Trollfjord, uno stretto e fiabesco fiordo dov’è possibile avvistare le aquile di mare, ma potrete anche decidere di unirvi a una battuta di pesca con i pescatori del luogo per un momento decisamente caratteristico!!
Da Svolvaer proseguite verso il villaggio di Kabelvåg, col il suo grazioso porto variopinto, e raggiungete a piedi il piccolo faro per una bella vista incorniciata dalle montagne. L’ultima tappa della giornata sarà Henningsvaer un incantevole borgo di pescatori costruito su isole che si sgranano nel mare, che si presenta con un colorato insieme di abitazioni, negozi e caffè, rastrelliere per essiccare i pesci, barche e il suo celebre campo da calcio.
Le Lofoten sono conosciute in tutto il mondo per i
rorbuer rossi (o gialli), le vecchie case dei pescatori tramutate in alloggi per turisti dov’è possibile trascorrere qualche notte a pelo d’acqua ascoltando il rumore del mare, ma anche alloggiare in una pensioncina nel centro del paese immers* in quest’atmosfera nordica è un’esperienza speciale che vi consiglio di fare.

GIORNO 9 | LOFOTEN

Alle Lofoten avrete la possibilità di imbarcarvi in mille trekking, vedere spiagge color borotalco, visitare villaggi, chiese, qualche museo e fare innumerevoli attività all’aria aperta. Ed è proprio questo il punto! Come tutte le mete naturalistiche se il meteo non ci aiuta dobbiamo avere un piano B e magari rinunciare a percorrere quel sentiero, a vedere quella vista, a fare quell’escursione.
Nei giorni in cui eravamo lì noi ad agosto il tempo è stato piuttosto variabile quindi quello che seguirà è un esempio delle attività che abbiamo potuto/voluto fare a seconda di come girava il meteo. Sulla mappa all’inizio dell’articolo, ad ogni modo, sono indicati tutti must imperdibili, prendetene e visitatene tutt* a seconda di cosa dirà il cielo nei giorni in cui sarete lì voi!

Nel nostro nono giorno di esplorazione norvegese come, quindi, potete immaginare il cielo era vagamente minaccioso ma non ci siamo persi d’animo e, se anche a voi capiterà una giornata un po’ gnè, allora seguite queste indicazioni. Da Henningsvaer andate verso la Gimsøy kirke, una graziosa chiesa di legno bianca appostata su una spiaggia cristallina, qui troverete delle bellissime vedute e potrete passeggiare lungo la costa da cui avvistare le isole di fronte.
La prossima tappa per trarre il massimo da un meteo avverso sarà il Lofotr Vikingmuseum. E’ proprio qui, a Borg, che nel 1981 furono rinvenuti i resti della più grande casa vichinga mai trovata e che oggi è possibile vedere in una fedele ricostruzione rispettosa delle sue mastodontiche proporzioni originali. In questo variegato complesso troverete, oltre alla longhouse, un museo con interessanti reperti, filmati e una serie di attività un po’ pacchiane dedicate al periodo vichingo che vanno dai tipici banchetti al lancio dell’ascia fino alla navigazione del piccolo lago con un’imbarcazione tradizionale
Dopo questa full immersion nella cultura norrena continuate sulla strada fino a Gravdal dove troverete la variopinta chiesa di legno di Buksnes e già che vi troverete lì potrete andare a vedere anche il Mural Ballstad Slip a Ballstad un paesino che, oltre al murales, ha alcune viste carine. Infine, verso sera, potrete rientrare a Henningsvaer per gustare una zuppa di pesce all’ottimo ristorante sul canale Fiskekrogen dove conviene prenotare per avere un tavolo con vista.

GIORNO 10 | LOFOTEN

La moltitudine di cose da fare e da vedere alle Lofoten si presta a un’incredibile quantità di itinerari che mescolano le carte in tutti i modi possibili. 
In questo ennesimo giorno di scoperta potrete iniziare da una delle spiagge più pittoresche, la bellissima Haukland Beach da cui prende il via un sentiero che in poco più di un’ora conduce a una vista epica sull’incontaminata costa sottostante. Già che sarete lì potete proseguire in macchina per altri 5 minuti attraversando una galleria e vedere anche Uttakleiv Beach. Qui, come su ogni spiaggia, potrete scorgere i campeggiatori che sbucano dalle tende colorate, svegliandosi col rumore del mare e addormentandosi col suono della pioggia. Per gli amanti dell’outdoor, infatti, non c’è niente come la Norvegia e le Lofoten in particolare regalano soddisfazioni a non finire.

Da qui potrete imboccare nuovamente la strada in direzione sud e passare prima da Flakstad Church, un’altra graziosa chiesetta rossa col campanile a meringa, e poi da Skagsanden beach dove avvisterete i surfisti che sfidano le onde con ogni clima.
Arrivati a Rambergstranda vi sorprenderà una spiaggia caraibica dove i colori del mare sono talmente intensi e la sabbia talmente abbagliante che faticherete a credere di essere sopra al Circolo Polare Artico. Ma non indugiate troppo, perchè non siete neanche alla metà delle bellezze che vi riserverà questa giornata.
Poco più avanti, infatti, c’è uno degli spot più iconici di tutto l’arcipelago, la baia di Hovdanvika solcata da ponti sottili e sinuosi che si allungano da un’isola all’altra come gli zampilli di una fontana. Fermatevi al piccolo spiazzo e sedetevi sul masso in contemplazione di questo spettacolo in cui uomo e natura coesistono in armonia.
Quando vi sentirete abbastanza zen e appagat* risalite in macchina e proseguite verso la celeberrima cittadina di Reine. Noi abbiamo scelto di alloggiare in un rorbuer, l’Eliassen Rorbuer, sull’isoletta di Hamnøy che peraltro è una delle immagini più famose delle Lofoten e, una volta lì, ci siamo goduti in santa pace la meraviglia di quel paesaggio cosa che mi sento di suggerire caldamente.
La giornata è, tuttavia, ben lontana dall’essere terminata. Nel pomeriggio vi invito a tornare verso il ponte più cool del pianeta per attraversare quest’opera ingegneristica e in men che non si dica spostarvi sull’altra costa diretti verso il parcheggio da cui parte il Kvalvika Beach Trail.
Con 100 NOK potrete lasciare la macchina e avventurarvi verso uno dei trekking più suggestivi mai visti giusto in tempo per ammirare il tramonto! Dotatevi come sempre di scarpe adatte e portate dei calzini di ricambio (per il fango), dell’acqua, dei bastoni per camminare e una k-way (che non si sa mai) e preparatevi a immergervi in una delle viste più stratosferiche di sempre!
La cosa speciale di questa spiaggia remota è che la si può vedere solo a fronte di una bella scarpinata e tanto fango: non ci sono strade semplici, non ci sono infrastrutture e non ci sono scorciatoie, bisogna guadagnarsela. Il sentiero qua e là prevede delle passerelle per non sprofondare fino alle caviglie nel pantano ma questo non mette al riparo nel caso in cui nei giorni precedenti abbia piovuto cats and dogs come nel nostro caso. Vi dico, però, che ogni centimetro di fango e acido lattico sono valsi assolutamente la fatica per arrivare lì ed assistere a quello spettacolo. Davvero unico. 

GIORNO 11 | LOFOTEN

Nuovo giorno nuova scarpinata, e se siete amanti delle viste dall’alto allora non potete perdervi l’arrampicata al Reinebringen che è, senza dubbio alcuno, la più popolare delle Lofoten!
Se ve la sentirete potrete decidere di avventurarvi sul sentiero con delle torce da testa in modo arrivare in cima poco prima dell’alba e gustarvi la colazione davanti a uno scenario di rara bellezza. In ogni caso la mossa giusta è partire di buon ora sia per trovare comodamente posteggio (sulla mappa potrete vedere i due luoghi consigliati per mettere la macchina) sia per evitare le ore centrali del giorno sfuggendo al caldo e alla folla che, credetemi, sulla cresta di una montagna non è esattamente un sogno.
A prescindere dall’ora in cui deciderete di andare, la vista che si aprirà davanti ai vostri occhi dopo un’ora e mezza di smadonnamenti e dolori indicibili alle gambe è sensazionale e merita la fatica. Il percorso per guadagnare il crinale è breve ma ripidissimo e sale in linea retta arrampicandosi sul lato della montagna con circa 1600 gradini di altezza irregolare che si faranno sentire tutti.
Se vi resteranno energie sufficienti per altro potreste proseguire la giornata approfondendo la scoperta della cittadina di Reine in tutti i suoi innumerevoli angoletti da cartolina e facendo merenda in uno dei graziosi bar sulla piazzetta centrale.

GIORNO 12 | LOFOTEN

Terminate la visita di questo arcipelago unico al mondo con due dei suoi villaggi più incantevoli: Å e Nusfjord
Il primo, oltre ad essere il paesello con il nome più breve, è anche l’ultimo insediamento abitato delle Lofoten che, beh sì insomma, dopo di lui sono letteralmente finite. E’ anche famoso per essere il villaggio di pescatori meglio conservato della Norvegia settentrionale e, oltre a questo primato, ospita la fabbrica di olio di pesce più antica d’Europa, un panificio in funzione dal 1844, vecchie capanne di pescatori, rimesse per le barche e l’unico museo dello stoccafisso al mondo (primato che non ci siamo sentiti di approfondire). 
Anche Nusfjord gode della fama di villaggio di pescatori meglio conservato ed è considerato patrimonio mondiale dell’UNESCO. Qui si paga un biglietto d’ingresso di 100 NOK a persona per poter accedere e visitare il borgo, ma è una perla talmente adorabile che non potete perdervela! Innanzitutto sia la strada per raggiungerlo sia il fiordo che lo ospita sono meravigliosi, poi una volta lì troverete uno stravagante emporio fermo nel tempo che ospita delle piccole sale arredate in stile vintage dove pranzare, una bakery carinissima, una rimessa per le barche, una segheria, uno splendido porticciolo e dei bellissimi rorbuer dove alloggiare. Direi un modo perfetto per terminare la visita di questa parte della Norvegia.

GIORNO 13 | DALLE LOFOTEN A OSLO

Questa giornata vi servirà per tornare verso Oslo se, come noi, avete desiderio di raggiungere Bergen via treno e nave. Potreste volare direttamente su Bergen senza tante storie? Sicuramente! Ma volete mettere il divertimento di intraprendere quello che è considerato uno dei tratti ferroviari più fiabeschi al mondo?!
Se ripartirete dall’aeroporto di Narvik impiegherete circa quattro ore e mezza da Reine per fare a ritroso la strada che vi ha portati nel cuore delle Lofoten. Un breve volo, un treno diretto e in men che non si dica sarete di nuovo nella luccicante Oslo.
Avendo ancora diverse ore di luce a disposizione potreste concedervi un bel giro sul lungo mare dove potrete godere nuovamente di quell’atmosfera scanzonata e informale tipica di questa città.
Dato che, come accennavo all’inizio, noi abbiamo il feticcio di provare la pizza in ogni paese del mondo che visitiamo – abbiamo anche una classifica molto agguerrita – non ci siamo fatti mancare quella che, contro ogni previsione, è diventata la più buona e la più cara mai mangiata fuori dall’Italia (ma se la batte anche con quelle nostrane). Se anche voi volete provare l’ebbrezza di spendere 83€ per 2 pizze fenomenali, 2 birre e 1 tiramisù allora andate da Mamma Pizza Osteria e godetevi una bella botta di carboidrati.

GIORNO 14 | DA OSLO A BERGEN

Il treno è senza dubbio uno dei mezzi di trasporto più piacevoli: ti metti su, ti rilassi, i paesaggi scorrono davanti ai tuoi occhi cambiando continuamente, puoi scendere qua e là per una boccata d’aria, e puoi anche sgranchirti le gambe passeggiando per le carrozze. Alcune tratte in giro per il mondo sono diventate celebri per la loro bellezza, la loro pendenza o la loro altezza. Ecco, la tratta che va da Oslo a Bergen via Flåm ha tutto questo e molto altro!
Per questa ragione, per raggiungere la città costiera più famosa della Norvegia, potrete partire dalla stazione di Oslo di buon mattino sulla linea Bergensbana che arriva fino a Mydral facendo una serie di fermate lungo la strada. Il treno potrebbe portarvi direttamente a Bergen ma l’obiettivo principale di questo itinerario – che potrete acquistare sul sito Fjordtours – è di arrivare fino al villaggio di Flåm e da lì imbarcarvi per solcare le acque del fiordo più lungo e profondo della Norvegia arrivando a destinazione via mare.
La prima parte del viaggio in treno non è indimenticabile e il paesaggio comincia a mostrare il suo tripudio di bellezza dopo il paese di Flå quando il percorso inizia ad arrampicarsi tra i boschi, costeggiare fiumi e, infine, ghiacciai per arrivare al punto di scambio dove scenderete per prendere la storicissima e celeberrima Flåmsbana. Mydral, dove si fa sosta, non si può considerare nemmeno un villaggio ma una stazione con quattro case di numero e un caffè affollato da viaggiatori e viaggiatrici in attesa del prossimo treno che, con tutta probabilità, li porterà nella vostra stessa direzione.

Dopo circa un’oretta di attesa potrete salire sulla ferrovia che, in una cinquantina di minuti, attraverserà mirabili scorci naturalistici tra montagne, tunnel, cascate, valli e fiumi fino a raggiungere il mare. Questo è anche uno dei tratti ferroviari più ripidi al mondo che in soli 20km percorre 867 metri di dislivello sferragliando a tutta birra. Una volta arrivat* avrete giusto il tempo di raggiungere la banchina e imbarcarvi sulla piccola nave che vi condurrà fino a Bergen attraversando lo scenario da sogno di questo fiordo. Il viaggio sarà piuttosto lungo e arriverete nel porto della città accompagnat* dalla luce del tramonto muovendovi lentamente sull’acqua da una prospettiva decisamente spettacolare.

GIORNO 15 | VISITA DI BERGEN

Bergen si fregia del primato di città più piovosa d’Europa quindi se non avesse fatto almeno due gocce di pioggia mi sarei sentita oltraggiata. Ma Bergen non delude, Bergen la pioggia, anche poca, te la dà e fedelmente al suo primato di meteo pazzerello preparatevi a girovagare con un impermeabile che sovrasti strati di vestiti adatti ad ogni stagione perchè qui passerete da pioggia, freddo, vento, sole, caldo, maglietta in pochissimo tempo.
Questa città, tuttavia, è così piena di fascino, variopinta e insolita che saprà conquistarvi. Iniziate la vostra visita dal suo cuore pulsante, ovvero il porto e più precisamente dal Fishmarket (se si parte dal cibo non si sbaglia mai). Qui troverete un “mercato” decisamente addomesticato con una serie di banchi di pesce, formaggi (non perdetevi il Brunost stagionato), dolci e pane ma anche dei posticini dove mangiare. Durante l’estate, il sabato, uscendo dal mercato coperto ci sarà anche il Bondens Market dove si possono acquistare le specialità prodotte dai contadini della zona.
Proseguendo sulla banchina opposta raggiungerete l’antico quartiere portuale di Bryggen con i suoi vicoli stretti che sembrano usciti da un libro di JK Rowling, le case di legno sghembe affastellate una sull’altra, le stravaganti botteghe e le facciate simmetriche, colorate e con i tetti spioventi che sono diventate l’immagine più famosa di Bergen nel mondo. Questa zona è diventata patrimonio dell’Unesco e ogni suo angolo racconta la ricchissima e avvincente storia che collega Bergen alla Lega Anseatica che si insediò qui a partire dal 1350. Se siete appassionat* come me, a raccontarla ancora meglio c’è il Museo della Lega Anseatica che merita decisamente una visita. Poco più avanti troverete anche la Rosencranz Tower, un’antica torre difensiva che fungeva da residenza reale in epoca medievale ed è visitabile durante la stagione estiva.
Una volta soddisfatta la vostra sete di medioevo potrete perdervi nei vicoli dietro al porto e scoprire una serie di
chicche inestimabili, dai piccoli negozi di antiquariato, alle casette sbilenche piene di fiori, ai moltissimi angoletti deliziosi che si incontrano attraversando la Steinkjellergaten fino alla piazzetta da cui parte la funicolare che conduce al Monte Fløyen.
Proseguite la vostra passeggiata verso le stradine alle spalle del porto passando da
Skostredet e Marken Street fino alla stazione dei treni. Da qui continuate verso il Lille Lungårdsvann, un laghetto artificiale incastonato nel centro della città, dove troverete il Bergen Art Museum uno dei più grandi e rinomati complessi museali del Nord Europa. Tornate verso il porto passando da Torgalmenningen, la piazza principale dove la Bergen che conta si ritrova per lo struscio e lo shopping e vi sarete fatt* un’idea di questa deliziosa città ammirandola da tutte le sue diverse prospettive.

GIORNO 16 | VISITA DI BERGEN

A proposito di diverse prospettive ce n’è ancora una che manca e cioè quella che connette ogni città norvegese che si rispetti a filo doppio con la natura. Bergen non fa eccezione e dal suo animato centro potrete trovarvi nei boschi senza neanche rendervene conto.
Partendo dalla stazione della funicolare, che si trova a un tiro di schioppo dal Fishmarket, in meno di 10 minuti sarete in cima al Monte Fløyen. La funicolare, tuttavia, non è l’unico modo di raggiungere la montagna, infatti potrete imboccare la strada che fiancheggia la stazione e proseguire a piedi per un’oretta imboccando uno dei sentieri che conducono fino alla terrazza panoramica dove si è ricompensati con una splendida vista sulla città e sui mitici sette monti.
Una volta lì ci sono innumerevoli hiking e sentieri che vanno dal percorso for dummies a camminate difficili e difficilotte (che se lo dicono i norvegesi sono difficili per davvero) quindi valutate diligentemente la vostra preparazione atletica. Se le camminate in mezzo a boschi non fanno per voi potrete anche semplicemente fare una sosta al Fløistuen kafé oppure fare un picnic in una delle varie zone dedicate (e dotate di griglia) intorno ai laghetti cristallini lì accanto. Diciamo che qui potrete godere di una full immersion nella natura prima di rientrare nella strepitante vita cittadina. 

GIORNO 17 | PARTENZA

A seconda di quando avrete il volo di rientro potrete dedicare a quest’ultima giornata un’ultimo scampolo di norvegesità avventurandovi in uno dei prestigiosissimi musei del Kode, vagando per le pittoresche stradine, facendo shopping o passeggiando in riva al mare.
Quello che porterete sicuramente con voi è la certezza che questo paese ha da offrire qualcosa che pochi luoghi in Europa hanno: una natura che tramortisce con la sua scintillante bellezza, delle città che uniscono la grandiosità della storia e della cultura alla ferrea razionalità nordica e un senso di avventura che fa sentire liberi