
ITINERARI | 13 giorni in Islanda: terra di fuoco e ghiaccio
QUESTO VIAGGIO FA PER VOI SE
♥ Desiderate un contatto totale e assoluto con la natura in tutta la sua travolgente possenza
♥ Volete praticare social distancing
♥ Amate il clima nordico che può essere severo e imprevedibile cambiando 12 volte nel giro di una giornata
♥ Desiderate navigare in mezzo agli iceberg senza fare la fine di Jack e Rose
♥ Volete vedere da vicino gli animalini più teneri della terra che se la svolazzano in giro goffamente con il nome di Puffin
♥ Volete immergervi in paesaggi fiabeschi, in gironi danteschi e in quadri espressionisti
L’Islanda è un paese assolutamente inverosimile! Un’isola in mezzo al gelido mare del nord in balia degli elementi con 52 sistemi vulcanici che hanno alimentato la sua vivace reputazione, campi di lava, ghiacciai da record, geyser e fenomeni naturalistici unici: una terra che ribolle, si spacca, si ghiaccia ed erutta.
“L’Islanda è dotata di una vitalità che atterrisce, l’intera isola è il residuo di una guerra tra gli elementi che in buona parte del pianeta pare sopita mentre qui è in pieno svolgimento”
(L. Piccione, Il Libro dei vulcani d’Islanda)
Un road trip in Islanda è in grado di offrire un’esperienza unica capace di catapultarvi in un mondo che non assomiglia a niente di conosciuto. Il fatto che l’intera popolazione islandese non superi quella della sola città di Firenze, poi, vi permetterà di sperimentare una totale comunione con la natura.
Sono anni che cerchiamo di organizzare un viaggio in Islanda e le ragioni della nostra titubanza erano il clima e il costo. Per il clima c’è poco da fare, se si vuole un meteo più clemente bisogna provare ad andare in estate e sperare in Dio. Sul costo ci sono diversi modi per risparmiare qualcosina (noi ad esempio abbiamo scelto di andare in casette con cucina per cercare di mangiare fuori il meno possibile).
Alla fine ci siamo decisi a superare ogni indugio e partire, scelta super azzeccata! Questo è uno di quei viaggi che tutti dovrebbero poter fare una volta nella vita, un viaggio capace di rieducarti al relativismo cosmico.
- Road trip
- Natura
- Escursionismo
- Panorami costieri
- Avventura
MAPPA DELL’ITINERARIO
LE TAPPE IN BREVE
GIORNO 1 | REYKJAVIK
GIORNO 2 | REYKJAVIK
GIORNO 3 | GOLDEN CIRCLE – FLUDIR
GIORNO 4 | IL SUD – KIRKJUBAEJARKLAUSTUR
GIORNO 5 | CASCATE E GHIACCIAI – HOFN
GIORNO 6 | FIORDI DELL’EST – EGILSSTADIR
GIORNO 7 | MYVATN – ADALDALUR
GIORNO 8 | DA HÚSAVÍK A LAEKJAMOT
GIORNO 9 | SNAEFELLSNES – HELLISSANDUR
GIORNO 10 | SNAEFELLSNES – THINGVELLIR
GIORNO 11 | THINGVELLIR – HVERAGERDI
GIORNO 12 | REYKJADALUR – HVERAGERDI
GIORNO 13 | BLUE LAGOON – PARTENZA

Ed ora ecco l’itinerario del nostro viaggio, a base di natura e meraviglia.
GIORNO 1 | ARRIVO A REYKJAVIK
Arrivando all’aeroporto internazionale di Keflavik, sulla penisola di Reykjanes, inizierete a scorgere la vastità della terra lavica che si allunga sul mare e darete un nuovo senso alla parola “isolato”. Una volta lì potrete ritirare la vostra macchina e in circa 45 minuti sarete nel centro di Reykiavik.
Arrivati in città iniziate a percorrere le vivaci stradine del centro dove la popolazione autoctona ha riversato la propria creatività vestendo edifici e asfalto di colori sgargianti come a voler bilanciare i toni uggiosi che spesso sa regalare il clima islandese.
GIORNO 2 | REYKIAVIK
La dimensione della capitale è quella che noi siamo soliti attribuire alle nostre cittadine di provincia e, quindi, visitarla tutta non richiederà più di una giornata. L’atmosfera allegra, i suoi edifici variopinti, le casette con i tetti spioventi e il buon cibo vi faranno sicuramente amare questa minuscola capitale che vanta il record di essere la più a nord del mondo.
Cosa vedere quindi a Reykjavik? Iniziate dalla sua strada più caratteristica, Laugavegur, la lunga main street della città punteggiata da una miriade di negozi, ristoranti, caffè, gallerie d’arte e case variopinte che prosegue in direzione del porto cambiando nome in Bankastræti e Austurstræti. Prima di incontrare Bankastræti, sulla sinistra, incrocerete la famosissima Skólavörðustígur, l’iconica via-arcobaleno che conduce all’ancora più iconica Hallgrímskirkja, la celebre cattedrale che con la sua fisionomia bislacca richiama prepotentemente le colonne di basalto della costa sud. Lì accanto si estende anche il quartiere di Þingholtin, costellato da adorabili e antiche casette di legno e lamiera ondulata.
Continuando in direzione del porto, girando a destra potrete raggiungere la strepitosa Harpa Concert Hall la moderna sala concerti, realizzata con prismi di vetro dalle forme basaltiche che richiamano la natura e riflettono in maniera scenografica la luce sia di giorno, attraverso vetri colorati, che di notte con un sistema integrato di luci led.
Andando verso sinistra, invece, andrete invece verso il Tjörnin, uno dei punti più panoramici della capitale. Tutt’intorno a questo idilliaco laghetto popolato da una colonia di uccelli ci sono diverse cose da vedere a partire dalle deliziose villette scandinave che punteggiano la sponda orientale di Pond Street, i rigogliosi giardini pubblici e il City Hall.
La zona portuale della capitale negli ultimi decenni ha visto una grande trasformazione e il fascino dell’Old Harbor ha iniziato ad attrarre un gran pubblico interessato ai pittoreschi edifici, al mercato delle pulci di Kolaportid e ai numerosi ristorantini dove gustare strepitose zuppe di aragosta e fish and chips.
Se deciderete di fare shopping (auguri, perchè i prezzi sono piuttosto elevati), sappiate che i negozi se la prendono comoda e generalmente aprono tra le 10 e le 11 di mattina e chiudono alle 18. Anche i ristoranti abbassano le serrande piuttosto presto, generalmente alle 22, ma alcuni smettono di servire i pasti addirittura alle 21 per cui sarà sempre meglio che controlliate prima di andare.






GIORNO 3 | GOLDEN CIRCLE
Il terzo giorno inizierà il vero e proprio road trip intorno all’isola e si partirà da una delle attrazioni più caratteristiche di questa zona vulcanica, il Geysir. Gli itinerari classici iniziano solitamente da Thingvellir che, però, abbiamo voluto lasciare alla fine del viaggio per dedicare parte di questa giornata a una zona meno battuta.
Tornando a Geysir, è qui che potrete ammirare una delle manifestazioni più singolari ed elettrizzanti che ci regala il sottosuolo. Geysir deriva dal verbo islandese gjósa che significa eruttare ed essendo proprio questo il primo e il più antico ad essere stato battezzato ha poi dato il nome tutti i fenomeni di questo genere in giro per il mondo compreso il celebre geyser Old Faithful di Yellowstone.
Per capirci qualcosa di più, un geyser si crea quando una sacca d’acqua rimane intrappolata nel terreno e l’acqua che resta in superficie si raffredda mentre quella sottostante viene progressivamente riscaldata fino a trasformarsi in vapore creando un effetto pentola a pressione che quando raggiunge un punto critico “esplode” scaraventando fuori l’acqua con grande entusiasmo di chi assiste.
Si dice che il buon vecchio Geysir facesse delle gettate di circa 80 metri, ma oggi haimè è in fase dormiente, quindi lo spettacolo viene garantito dal vicino e vivace Strokkur che ogni 4-8 minuti spruzza allegramente una più modesta ma altrettanto coreografica colonna d’acqua che arriva fino a 30 metri quando è particolarmente in forma.
Avanzando verso nord la prossima tappa sarà la magnifica e imponente cascata di Gullfoss che con i suoi due salti, uno di 11 e uno di 21 metri, e i suoi 140 metri cubi di acqua che si gettano in uno stretto canyon, metterà subito in riga l’idea di cascata che avete avuto fin lì. Guardandola dall’alto ve ne stareste lì ad osservarla per ore, ma è scendendo verso il punto più basso che potrete ammirarne la potenza lasciandovi investire dal pulviscolo dell’acqua.
Una cosa da tenere presente durante la visita alle cascate è di indossare sempre una ceratina per evitare di lavarvi dato che sia che piova, che tiri vento o ci sia il sole in prossimità di migliaia di litri d’acqua che precipitano da decine di metri d’altezza è impossibile rimanere asciutti.
La penultima tappa della giornata vi porterà in una minuscola valle poco frequentata dai turisti che i local ritengono essere una delle più pittoresche del paese. Per arrivare alla Gjain Valley dovrete percorrere una strada decisamente dissestata in un paesaggio brullo e polveroso. Dopo una ventina di minuti in cui la terra prenderà tutte le sfumature possibili, dall’ocra al viola, inizierete a dubitare che possa esserci una verdissima valle incantata tra quei coni vulcanici.. e poi sbaam! Eccola lì, con cascate e cascatelle, una vegetazione romanticamente spontanea, ponticelli di legno, fiumiciattoli perfetti. Così bella che non sembra vera. Ammiratela dall’alto e poi scendete per percorrere gli incantevoli sentierini che l’attraversano.
Ultima tappa per una prima giornata di full immersion nella natura islandese non potrebbe essere da nessun’altra parte se non in una sorgente termale in cui ristorarsi con un bagno caldo immersi in uno scenario che sembra preso in prestito dalla Contea degli Hobbit.
Le Hruni Hot Springs fino a poco tempo fa erano una piccola pozza con una casupola dissestata in mezzo alla campagna frequentata per lo più dai pochi abitanti della zona ma ora sono diventate un luogo altamente instagrammabile e i proprietari del terreno hanno furbamente deciso di risistemare la piscina naturale e baracchina per renderli ancora più fotogenici facendo pagare un pedaggio di 1.000 ISK a persona (o 10€, ma col cambio vi fregano). Nonostante il posto abbia perso la sua innocenza con l’arrivo dei turisti resta uno dei posti più belli e suggestivi in cui sperimentare le celebri acque termali islandesi.









GIORNO 4 | IL SUD – KIRKJUBAEJARKLAUSTUR
Ammetto che la sensazione che si prova più frequentemente in Islanda è l’incredulità che, generalmente, si manifesta sotto forma di scetticismo con frasi tipo “potrà mai esserci qualcosa di più bello di questo?” e l’Islanda ci tiene tantissimo a sorprendere e fregarti ogni volta proponendo un crescendo di esperienze che ti lasciano sempre un po’ tramortito. Eccoci qui, dunque, al secondo e pazzesco giorno di viaggio in cui imboccherete la leggendaria Ring Road che segue il perimetro dell’isola e conduce da una meraviglia all’altra.
La prima sosta di questa giornata sarà alla regina delle cascate strampalate, l’unica e sola Seljalandsfoss che è anche una delle più conosciute poichè, essendo una cascata con alle spalle una grotta percorribile a piedi, è la manifestazione reale di un paesaggio da film d’avventura. Attraversare la grotta e ammirare da dietro lo scroscio dell’acqua che cade è di per sé uno spettacolo stupefacente che realizza le più sfrenate fantasie infantili!
Poco più in là, si nasconde (letteralmente) un altro luogo surreale, Gljúfrabúi, dove potrete trovare un’altra cascata che sfocia direttamente all’interno di una caverna. Qui inizierete a capire perché abbiano scelto proprio l’Islanda per ambientare la serie fantasy il Trono di Spade: in quali altri angoli del pianeta gli elementi si sono divertiti tanto da creare degli scenari così insoliti e fiabeschi?
Per scoprirlo dovrete proseguire lungo il tratto di costa che vi condurrà verso est dove incontrerete verdissime montagne che precipitano come delle falesie, campi di lava, spiagge nerissime, sporadiche fattorie dai tetti colorati, mandrie di cavalli, greggi di pecore e cascate che scendono dagli altipiani con nonchalance. E a proposito di scenari fiabeschi ecco un’altra cascata che sembra uscita dritta dritta dal disegno di un bambino di quinta elementare: Skógafoss.
Quando la scorgerete dal ponte che sovrasta il fiume Skoga vedrete una specie di cartolina che ritrae a sinistra una fattoria bianca con i tetti rossi, al centro un muro di montagne verde bandiera e sulla destra una cascata che sembra stilizzata.
Avvicinandovi potrete rifarvi gli occhi con la portentosa profusione d’acqua circondata da nuvole di vapore che, nelle giornate di sole, si riempiono di decine di arcobaleni.
Salendo le ripide rampe di scale che conducono al punto in cui lo Skoga si lancia sconsideratamente nel vuoto potrete godere di un panorama che si estende fino al mare e allungarvi per una piacevole passeggiata che costeggia amabilmente il fiume.
La prossima sosta della giornata sarà a Vík í Mýrdal dove potrete ammirare uno dei litorali più sensazionali del paese. Fermatevi a Dyrhólaey per dare uno sguardo dall’alto alla spiaggia nera di Reynisfjara e raggiungete il faro poco sopra per una visuale completamente diversa su quella che viene eloquentemente chiamata “The endless black beach” e l’arco di roccia vulcanica ben frequentato dai pennuti della zona.
Ritornati sulla Ring Road per pochi chilometri, potrete prendere la deviazione che vi farà calpestare la sabbia nera di Reynisfjara dove troverete i famosissimi faraglioni di colonne basaltiche che hanno ispirato gli architetti islandesi e sembrano depositarsi come degli spilli nella caverna Hálsanefshellir creando una curiosissima conformazione geologica.
Ripresa la strada principale potrete fare una sosta a Vík í Mýrdal, un gradevole paesino senza particolari attrattive che però offre una bella vista arrampicandovi sulla collina alle spalle della Vikurkirkja, una chiesetta dal tetto rosso protagonista di tutte le immagini che ritraggono il villaggio.
L’ultima tappa della giornata si raggiunge dopo un’oretta di macchina attraverso campi di lava e panorami stratosferici! Il canyon di Fjaðrárgljúfur è uno dei luoghi più magicamente suggestivi dell’isola. Davanti a queste morbide pareti erose dagli elementi che creano uno scenario uscito da un libro di fiabe, non si fatica a credere alle leggende del “popolo nascosto” fatto di elfi, folletti e spiriti.












GIORNO 5 | CASCATE E GHIACCIAI – HOFN
La mattina del quinto giorno percorrerete una strada scenografica che vi trasporterà dalle verdissime pareti degli altipiani alle nerissime distese di lava, fino ad avvicinarvi prepotentemente ai ghiacciai. E’ in prossimità di uno di questi che si nasconde la strepitosa Svartifoss, una cascata che sgorga da un’organo di pipe di basalto che sembra scolpito dalla mano dell’uomo.
Lasciato il parcheggio del centro visitatori dovrete intraprendere un sentiero di circa 40 minuti che si arrampica sulla montagna offrendo viste panoramiche in mezzo a una bassa vegetazione e graziose cascatelle. Si tratta di una camminata piuttosto facile che vi regalerà in premio una cascata unica nel suo genere.
Dopo la rinvigorente passeggiata potrete rimettervi in macchina per raggiungere la prossima incredibile tappa, forse la mia preferita dell’intero viaggio, la laguna di Jökulsárlón.
Fate in modo di arrivare in tempo per il pranzo perchè qui potrete provare il più squisito e fragrante fish and chips della vostra vita al food truck di Nailed It Fish and Chips oppure potrete buttarvi su un delizioso lobster roll al Heimahumar – Local Langoustine.
Dopo aver esplorato la laguna ammirando la miriade di abbaglianti iceberg che fluttuano trasportati dalla corrente, raggiungete la cosiddetta Diamond Beach, dove alcuni blocchi più o meno consistenti di ghiaccio si staccano e si depositano sulla sottile sabbia nera creando un panorama scintillante.
Dopo qualche ora trascorsa a congelare frustati dal vento della laguna potrete proseguire il vostro viaggio in direzione Höfn. In poco più di un’ora e mezza di Ring Road tra paesaggi affascinanti e frequenti soste per ammirare i panorami arriverete a Stokksnes, una penisola di interesse naturalistico che vi consegnerà un paesaggio tremendamente suggestivo. Dalla strada principale dovrete svoltare su una stradina sterrata che vi condurrà al pittoresco Viking Cafè, un simpatico localino dove bere una cioccolata calda e visitare la riproduzione di un villaggio vichingo (ridotta maluccio) che in passato è stata utilizzata come set di alcuni film storici.
Per accedere dovrete pagare 900ISK a testa ai gestori del locale e, una volta alzata la sbarra potrete esplorare il villaggio e la chilometrica spiaggia nera punteggiata da bizzarre dune di cespugli che si affaccia sulla splendida baia sorvegliata dall’affilato massiccio Vestrahorn.












GIORNO 6 | FIORDI DELL’EST – EGILSSTADIR
Questa giornata vi porterà nella regione dei Austurland, preparatevi a trascorrere diverse ore alla guida e attraversare, come sempre, dei panorami grandiosi. Il nostro navigatore, per farci risparmiare tempo, ci ha simpaticamente condotti su uno stupefacente passo di montagna chiamato Oxi Pass che vi farà attraversare in totale solitudine le montagne verdi dell’Axarvegur su una strada ghiaiosa, stretta e ripida con diverse curve cieche e una discreta dose di adrenalina e improperi. Questo percorso viene utilizzato come scorciatoia per raggiungere Egilsstaðir riducendo di ben 71 km la strada da percorrere, ma in caso di pioggia è sconsigliabile avventurarsi su questa strada senza una macchina adeguata.
Egilsstaðir l’abbiamo scelto come punto strategico per dormire essendo uno snodo comodissimo per raggiungere due mirabili tappe: il variopinto paesino di Seyðisfjörður, con la sua strada arcobaleno che conduce alla minuscola chiesa azzurra, delle casine carinissime affacciate sul fiordo e un’atmosfera chic; e l’imperdibile Borgarfjarðarhöfn, patria dei buffissimi e tremendamente teneri Puffin.
La strada per Borgarfjarðarhöfn vi farà ammirare dei bellissimi scorci costieri e arrancare su per strade sterrate per atterrare, infine, in un mondo fiabesco con case ricoperte d’erba, abitazioni per gli elfi, un minuscolo villaggio colorato e un’isoletta stracolma di goffi e teneri Puffin che ogni anno durante l’estate vengono proprio qui a depositare le uova permettendovi finalmente di vedere da vicinissimo i loro rocambolechi atterraggi e la dolcezza con cui covano la loro prole nascosta in buche nel terreno al riparo dai predatori.








GIORNO 7 | MYVATN – ADALDALUR
La strada che porta all’iperbolica cascata di Dettifoss è un crescendo di pathos che parte da idilliaci prati verdi e morbide montagne, attraversa un immenso deserto lunare di terra nera e arriva in una zona lavica dove la crosta terrestre è spaccata in mille pezzi che sembra si sino rivoltati fino alla sera prima.
Quando arriverete sentirete il suo frastuono fin dal posteggio e una volta lì vi ritroverete in una specie di girone dantesco fatto di metri cubi d’acqua. La potenza di questo scenario da solo merita di spingervi così a nord per ammirare la cascata più poderosa d’Europa.
Risalendo dal sentiero sul bordo frastagliato della spaccatura che ospita l’impronunciabile fiume Jökulsá á Fjöllum troverete Selfoss, un’altra cascata meno appariscente ma altrettanto scenografica che accompagna il corso d’acqua nella sua discesa dal celebre ghiacciaio Vatnajökull fino al Mare di Groenlandia.
A meno di un’ora di distanza da questo impressionante scenario ecco che vi ritroverete in un altro girone dantesco dove il protagonista è il calore del sottosuolo. L’area geotermale di Námaskard ospita diverse fumarole e sorgenti di acqua bollente. L’acidità del terreno e i fumi velenosi che vengono emessi non permettono ad alcun tipo di vita di trionfare, ma creano un paesaggio primordiale caratterizzato da una tavolozza di colori che vanno dalle tonalità del giallo, arancio, rosso fino al verde. L’odore di zolfo che accompagnerà la vostra visita sarà un ulteriore promemoria delle potenti forze al lavoro sotto i vostri piedi.
Ammirate le fumarole e le pozze gorgolianti e poi dirigetevi verso il Lago Mývatn. Circondato da grotte che hanno prestato le proprie cavità a Game of Thrones (Grjótagjá), bizzarri protocrateri (Skútustaðagígar), sorgenti naturali (Jarðböðin) e fattorie graziosissime (Vogafjós Farm), questo lago si presta per una bellissima sosta. Noi eravamo talmente sconvolti dalle frustate di vento gelido e pioggia che dopo dieci minuti ci siamo arresi e siamo andati a rintanarci in un bel posticino caldo a bere cioccolata e ingozzarci di dolci.
Per terminare la giornata in bellezza potrete visitare la reginetta di bellezza di tutte le cascate: Godafoss. Una massa d’acqua di un blu perfetto che scende con un salto aggraziatissimo spaccandosi in decine di piccole cascatelle che creano un’anfiteatro di roboante splendore.







GIORNO 8 | DA HÚSAVÍK A LAEKJAMOT
Se come noi siete fan della comicità assurda di Will Ferrel quando arriverete ad Húsavík avrete un sola cosa in mente “Play Ja ja Ding Dong!”.
Il film “Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga” parte proprio da qui, e la cittadina di Húsavík con la sua incantevole baia che pullula di balene e pescherecci è utilizzata come sfondo per raccontare con affetto il paese e i suoi abitanti perchè non si può non volere bene agli islandesi.
A Húsavík, oltre a cantare Ja ja ding dong per le strade, potrete fare una delle attività più gettonate del nord dell’Islanda e la ragione principale per cui questa zona è conosciuta: un’escursione in mare per avvistare le balene. La baia davanti a questa cittadina di pescatori, infatti, gode di caratteristiche fortunatissime che favoriscono la presenza dei simpatici cetacei che, specie in estate, arrivano a frotte. Arrivati al porto troverete solo due agenzie, la North Sailing e la Gentle Giants, che salpano con le loro pittoresche barche per quasi tutto l’anno.
Tirata su l’ancora sarà ora di iniziare la discesa verso sud ma non prima di aver fatto una sosta ad Akureyri, la graziosa Capitale del Nord. Qui potrete visitare una seconda panoramica versione della cattedrale di Reykjavik, il piacevole giardino botanico Lystigarður Akureyrar, le animate vie del centro e, poco fuori dalla città, la casa di Babbo Natale, che va sempre bene per un po’ di gioia fuori stagione.
Proseguendo potrete fermarvi al Glaumbær Farm & Museum, un antica fattoria che segue la tradizione islandese delle abitazioni in torba. L’attuale complesso è stato abitato fino al 1947 e oggi è proprietà del Museo Nazionale d’Islanda. Al suo interno vi sarà possibile ammirare lo stile di vita dell’epoca con tanto di volontari locali in costume che – tra musica e sferruzzamenti a maglia – ricreeranno un pittoresco tableau vivant. L’ingegno, la determinazione e la tempra che abitavano queste stanze simboleggiano magnificamente lo spirito del popolo islandese.
A pochi minuti di macchina dai tetti erbosi della fattoria potrete trovare un altro suggestivo tetto erboso della minuscola e carinissima chiesetta di Víðimýri che sembra uscita da un libro per bambini. Circondata da un pacifico cimitero, un cancello solenne e un muretto a secco che ne delimita l’area è una vera chicca.
Noi abbiamo deciso di proseguire ancora più a sud e siamo andati a dormire in un posto davvero speciale, un allevamento di cavalli islandesi che offre dei bellissimi e confortevoli alloggi turistici talmente a stretto contatto con l’attività del ranch che alcuni si affacciano direttamente sul maneggio.







GIORNO 9 | SNAEFELLSNES – HELLISSANDUR
Il percorso che vi porterà sulla penisola di Snæfellsnes è talmente suggestivo e panoramico che possiamo considerarlo la star della giornata! Ma attenzione alla strada che deciderete di prendere perchè l’una o l’altra cambiano radicalmente panorama. Quella che fiancheggia la costa da un certo punto in poi è sterrata e, quello che avrete imparato fin qui, è che con le strade sterrate in Islanda non scherzano!
Noi per un momento eravamo tentati di proseguire sulla n°1 anzichè imboccare quella più avventurosa ma per fortuna ci siamo ravveduti e vi assicuro che i panorami che incontrerete valgono lo sterrato (che è tutto sommato affrontabile).
Fiordi taglienti, isolette che si sgranano come collane di perle, fattorie colorate, branchi di cavalli, l’Islanda non smette di stupire.
Ad accogliervi sulla penisola di Snæfellsnes ci sarà la carinissima cittadina di Stykkishólmur, un pittoresco villaggio di pescatori dove potrete godervi negozietti, caffè, stradine colorate, un porto altrettanto vivace e una bellissima vista dal faro arancione. Da qui parte anche un traghetto che raggiunge i Fiordi Occidentali, noi non li abbiamo visti ma dicono che siano una meraviglia.
Un’altro scenario che caratterizza questo uncino di terra che si allunga nel mare è costituito dai campi di lava. Mentre quelli che si incontrano a sud sono avvolti da una spessa e cicciosa pelliccia di muschio, qui i residui magmatici sono ancora molto visibili e regalano una poco rassicurante sensazione apocalittica. Arrivando da Stykkishólmur incontrerete un cartello sulla sinistra che indica Berserkjahraun, imboccate la strada e preparatevi a fare un tuffo su un altro pianeta fiancheggiando il cratere di un vulcano estinto.
La tappa finale della giornata sarà costituita dalla più iconica montagna di tutta l’isola, il monte Kirkjufell, ma più precisamente la sosta sarà a Kirkjufellsfoss, la cascata a cui la montagna fa da sfondo creando uno scenario di surreale bellezza.









GIORNO 10 | SNAEFELLSNES – THINGVELLIR
La penisola di Snaefellsnes è chiamata dagli estimatori “piccola Islanda” perchè si dice che racchiuda in pochi chilometri il meglio che il paese ha da offrire: ci sono vulcani, cascate, ghiacciai, costa, campi di lava, amabili cittadine, pecore a non finire e così via..
La costa nera, frastagliata e forgiata dagli elementi è parte di questo spettacolo e le prossime tappe saranno tutte vista mare.
Potrete iniziare la vostra esplorazione dallo Svörtuloft Lighthouse uno dei fari arancioni che sorvegliano la costa circondato da scogliere vertiginose. Qui nidifica un’arrogantissima fauna pennuta e ci sono alcuni scorci memorabili. la strada per raggiungerlo è, manco a dirlo, sterrata a livello pro ma si tratta di un breve tragitto che noi abbiamo percorso con un’agguerritissima Yaris quindi potrà farcela chiunque.
La seconda tappa sarà la Djúpalónssandur beach, una spiaggia di sabbia nera incastonata nel Parco Nazionale del Snaefellsjökull con alcune formazioni rocciose super scenografiche, alcuni archi e delle piccole piscine naturali.
Proseguendo lungo la strada principale non potrete perdervi il Londrangar viewpoint. Dal posteggio percorrete le passerelle di legno che conducono alla piattaforma panoramica da cui potrete ammirare le splendide vedute sulla costa che meritano decisamente la visita.
Se il meteo sarà clemente potrete dedicare qualche ora della vostra giornata a un bellissimo trekking che conduce dal villaggio di Arnarstapi a quello di Hellnar e ritorno. Lungo il sentiero incontrerete archi di pietra, ponti sospesi, viewpoint vertiginosi e un simpatico caffè dove fanno la torta allo skyr più buona del paese.
Ultima tappa sulla penisola prima di tornare verso il Sudurland sarà la pittoresca chiesa nera Búðakirkja, con una cornice montuosa a sinistra e una pianura che si affaccia sull’oceano a destra, non potrebbe offrire una location più suggestiva per una pausa prima di rimettervi in macchina.
Ci sarebbero ancora molte cose da vedere, ma nel pomeriggio dovrete salutare la “piccola Islanda” e proseguire verso la zona di Thingvellir che raggiungerete in circa tre ore di macchina.








GIORNO 11 | THINGVELLIR – HVERAGERDI
Partirei col dire che a differenza di molti itinerari che iniziano subito con la visita del Golden Circle (Thingvellir + Geysir + Gullfoss), noi abbiamo deciso di rompere la tradizione e partire da Geysir lasciando Thingvellir alla fine. La ragione è presto detta. Mentre gli altri due sono dei magnifici scenari naturali da osservare da dei viewpoint (e da ragionevole distanza), qui gran parte del fascino consiste nell’assaporare l’atmosfera carica di energia ancestrale e misticismo quindi volevamo assicurarci di poter arrivare al mattino presto in modo da non incontrare orde di turisti e perdere la connessione con questo luogo tanto caro alla storia islandese (questo ovviamente prima di partire e renderci conto che eravamo praticamente soli ad ogni tappa e che potevamo prendercela con calma). In tempi di turismo “normale” vi suggerirei di seguire il nostro ragionamento e di puntare la sveglia presto in modo da potervi gustare qualche momento in solitudine.
Qui potrete passeggiare nella faglia che si è creata nello scontro tra la placca tettonica nordamericana e quella euroasiatica ma, oltre che per l’incredibile suggestione del paesaggio, questo luogo è celebre per il contributo al patrimonio culturale del paese. Questo, infatti, era il sito del primo parlamento islandese in cui l’Alþingi si riunì per oltre ottocento anni. Immaginarselo pieni di vichinghi che prendevano decisioni che avrebbero influenzato il paese è veramente un viaggione. Potrete vedere la cascata Öxaráfoss, la chiesa Þingvallakirkja con accanto la deliziosa antica fattoria che ora è la residenza estiva del Primo Ministro e ovviamente il magnifico lago Thingvallavatn, il più grande del paese.
Dopo aver passato la mattinata a passeggiare nel festival della geologia, potrete spostarvi di una ventina di chilometri per andare a visitare The Cave People, un’antica casa museo scavata nella roccia dove i gestori vi accoglieranno per una visita guidata (da prenotare) e una tazza di caffè accompagnata da gustosi dolcetti.
Prima di arrivare alla destinazione finale potrete fare un’altra sosta sosta al Kerid Crater, un lago vulcanico vecchio di 3.000 anni che si è venuto a formare a seguito dello sprofondamento di una caldera.
A fine giornata arriverete a Hveragerði dove potrete trascorrere l’ultimo giorno del vostro viaggio in totale relax.




GIORNO 12 | REYKJADALUR – HVERAGERDI
Il villaggio di Hveragerði è ultra famoso per la sua ricchissima attività geotermica, qui gli islandesi si sono dati alla coltivazione di fiori, verdura e tutto ciò che può prosperare nelle immense serre con il calore del sottosuolo. La ragione per cui i turisti vengono qui, però, risiede nelle meravigliose valli circostanti punteggiate da fumarole dove si possono fare bellissimi trekking a piedi o a cavallo e immergersi nelle acque bollenti del “fiume caldo”.
La valle di Reykjadalur si raggiunge attraversando la cittadina di Hveragerði fino al posteggio da cui parte la strada sterrata che conduce alle hot springs, vera attrazione della giornata.
Essendo un luogo molto popolare anche tra la gente del posto, mai come in questo caso vi consigliamo di partire di buon ora. Il paesaggio che vi troverete davanti è completamente diverso da quanto visto finora, qui le montagne sono ocra, arancio e rosse ricoperte da sparuti ciuffi verdi, ma in circa un’ora di cammino vi ritroverete in una vallata verdissima dove il fiume si apre per farvi intingere nelle sue acque termali a beneficiare del bel calduccio. La mano dell’uomo ha costruito passerelle di legno e paraventi per cambiarsi e rendere più confortevole l’esperienza per gli amanti dei bagni caldi.
L’ultima esperienza che può rendere giustizia a questa giornata in puro stile islandese è rappresentata da una cena al Ingólfsskáli Veitingahús, un affascinantissimo ristorante vichingo immerso nella campagna dove gustare una cena conviviale a base di piatti della tradizione culinaria locale.


GIORNO 13 | BLUE LAGOON – PARTENZA
Il giorno della partenza avevamo un volo nel tardo pomeriggio e quindi ci siamo decisi a fare una cosa che non avevamo programmato perchè la consideriamo troppo “mainstream”. La Blue Lagoon è un luogo incredibilmente suggestivo ma troppo costoso e affollato per giustificare una sosta. Nel nostro caso siamo stati fortunati perchè il prezzo, dato il crollo della corona e gli aggiustamenti dovuti al covid, era sceso a 38€ a persona e c’era davvero pochissima gente, ma in tempi normali vi consiglierei di saltarlo.
Se vi dovesse rimanere un po’ di tempo piuttosto visitate l’area geotermica di Krysuvik, la chiesa di mattoni neri Hvalsneskirkja o il ponte tra i due continenti che prova tangibilmente la vivace attività del sottosuolo terrestre. Qualunque cosa decidiate di fare cadrete sempre in piedi perchè l’Islanda con i suoi paesaggi primordiali, la natura roboante e la presenza gentile del suo popolo non può mai deludere.


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