
10 cose bellissime da fare a Zanzibar
Zanzibar è un’isola meravigliosa ed offre una gran quantità di intrattenimenti, non solo un mare fluorescente, spiagge abbaglianti e pescetti colorati ma anche un entroterra estremamente ricco di natura e una cultura articolata e affascinante che vi saprà coinvolgere. Ecco, dunque, la nostra classifica delle 10 cose imperdibili durante un viaggio a Zanzibar!
1 | Organizzare una gita nella baia di Pingwe per vedere il ristorante The Rock
Che sia una delle immagini più famose di Zanzibar è cosa ben nota, ma vedere da vicino questo bizzarro isolotto su cui è arroccato il fascinoso ristorante The Rock non delude affatto e, complice la marea, regala momenti di altissimo entusiasmo ad ogni ora. Nato come struttura per ospitare i pescatori locali, è successivamente stato restaurato e decorato secondo lo stile dell’isola per accogliere un ristorante a gestione italiana che offre gustosissime specialità di pesce con vista strabiliante sull’Oceano Indiano. Quando c’è alta marea il locale mette a disposizione degli ospiti una barchetta di legno che fà la spola fino alla riva mentre, quando l’acqua si ritira, si potrà raggiungere facilmente a piedi.



2 | Fare un’escursione a Nakupenda Beach
Sempre in tema di luoghi strepitosi dove sollazzarsi con le chiappe al vento e un’aragosta grigliata in mano, eccovi servita Nakupenda Beach. L’escursione a questa lingua di sabbia abbagliante in mezzo al beatissimo nulla viene generalmente fatta in coppia con Prison Island e comprende una serissima grigliata di mare che verrà fatta direttamente sul posto e servita all’ombra rigenerante di un gazebo improvvisato in quattro e quattr’otto. Se il vostro punto di partenza sarà Stone Town potrete contrattare il prezzo direttamente con il vostro barcaiolo al porto (noi per un’escursione privata di tutto il giorno abbiamo speso 80€ in due). Inutile dire che questo posto è un vero paradiso che, però, dovrete condividere con un sacco di umanità. Fatevene una ragione suvvia, se lo prendete come una sorta di ristorantino in mezzo al mare dove potete anche fare il bagno non vi sembrerà più così strano ritrovarvi circondati da gente che deambula ricoperta da chili di protezione solare o gioca a racchettoni mentre addenta un polpo a mani nude.


3 | Visitare il mercato di Stone Town
Noi amiamo fortissimo i mercati! Quando visitiamo un posto nuovo sono sempre in cima alla nostra bucket list perchè è lì, intorno al cibo e ai prodotti della terra, che si racchiude la parte più bella, colorata, allegra e chiassosa di ogni cultura. Il Mercato Darajani di Stone Town, oltre ad offrire una variopinta panoramica dei prodotti locali, regala una sfilata di fantastici soggetti da guardare incantati: donne avvolte in una stratificazione di pattern stroboscopici, vecchietti intenti a disporre le verdure con una delicatezza commovente, banditori impetuosi, ragazze che trasportano ogni genere di oggetto in bilico sulla testa con portamento superbo. La zona dedicata alle proteine animali si trova nell’edificio centrale e riserva degli spettacoli sconsigliati ad un pubblico facilmente impressionabile
4 | Pranzare al Secret Garden dell’Emerson Spice Hotel
Il centro di Stone Town è, diciamocelo, amabilmente sbilenco e arzigogolato ma regala una gran quantità di angolini romanticamente decadenti e il Secret Garden è uno dei più coreografici in assoluto! Incastonato nelle rovine delle mura adiacenti all’Emerson Spice Hotel, che già è in un edificio Patrimonio dell’Unesco quindi figuratevi la meraviglia, vi accoglierà con un tripudio di lanterne, piante tropicali e ceramiche antiche che si mescolano amabilmente con pezzi vintage ed etnici. Il menù è ispirato alla cucina locale proponendone un’interpretazione raffinata. Non perdete l’occasione di immergervi in questo giardino segreto.



5 | Visitare la Jozani Forest
La cosa strepitosa di Zanzibar è che pur essendo un’isola relativamente piccola ha un’entroterra lussureggiante e ricco di sorprese, una di queste è la Jozani Forest casa del buffissimo e spettinatissimo Colobo Rosso di Zanzibar e parte di un’immensa riserva naturale protetta. La vera attrazione di questo parco, oltre alla foresta tropicale in tutto il suo splendore, è la fauna autoctona, primo su tutti il simpatico e rarissimo Colobo che, con il suo hair styling bizzarro, è la specie bandiera della salvaguardia del patrimonio faunistico dell’isola che mira a non farlo estinguere. Oltre agli allegri primati la foresta si popola di antilopi cicciose, alcuni piccoli canivori, numerosi uccelli variopinti, caleidoscopiche farfalle e qualche ranetta. La foresta si attraversa in un’oretta lungo un sentiero che vi accompagna nel cuore della natura regalandovi un’esperienza esotica e divertente!

6 | Attraversare l’isola
Non sono necessariamente le spiagge l’obiettivo di questa escursione ma, come dicono i saggi nei meme dell’internet “la felicità è nel viaggio, non nella meta”. In questo caso farete bingo perchè sia il viaggio che le possibili mete spaccano! L’entroterra di Unguja (al secolo Zanzibar) abbiamo già detto che è traboccante di verde e meraviglie, quello che potrete sperimentare affittando un motorino o una macchina per farvi un giro da un capo all’altro è la possibilità di vedere deliziosi villaggi, piccoli scolari in uniforme che tornano a casa dopo le lezioni, bancarelle di frutta lungo la strada, donne bellissime che stendono i panni e assaporare la vera vita di quest’isola.


7 | Nuotare in un vortice di pesciolini tropicali a Mnemba
Lo snorkeling a Zanzibar è una sorta di dovere morale! Queste acque fantastiche ospitano una fauna marina variopinta ed eterogenea e la microscopica isoletta di Mnemba è il luogo ideale per immergervi direttamente in una riserva naturale popolata da famiglie felici di pesci dai nomi bizzarri – Pappagallo, Napoleone, Chirurgo, Farfalla – e dalla fisionomia altrettanto stravagante, ramificazioni di coralli, stelle marine giganti, tartarughe e altre simpatiche forme di vita marina. Mnemba è un atollo privato che ospita un costosissimo resort ma che che la maggior parte dei comuni mortali visita in giornata per fare diving e riempirsi gli occhi con la vista delle sue spiagge bianche. Una gita in barca di mezza giornata con partenza da Kijambiani costerà circa 25€ a persona
8 | Passeggiare per chilometri sulla spiaggia di Bwejuu, Jambiani e Paje
La lingua di sabbia orlata di palme che ricopre la costa est è conosciuta come la spiaggia più lunga dell’isola e vi permetterà di fare lunghissime e rilassanti camminate. Il tratto che fronteggia il villaggio di Paje vi accoglierà con Masai di dubbia autenticità carichi di cianfrusaglie da vendervi, beach boys che tentano di adescarvi per farvi fare millemila escursioni, prestanti kite surfer in attesa del vento perfetto per uscire con la vela, localini squisitamente eccentrici dove gustarvi un latte di cocco e un universale avocado toast con musica vacanziera in sottofondo. Andando in direzione di Jambiani o dalla parte opposta verso Bwejuu, invece, l’atmosfera è più raccolta e sarà più facile imbattervi in scene di vita locale, donne intente a raccogliere le alghe, mucche che si rinfrescano gli zoccoli in acqua e bambini che giocano ridendo come matti. Potrete camminare 8 o 10 chilometri sul bagnasciuga senza trovare interruzioni, l’unico limite è… l’eritema solare (e la marea).






9 | Osservare le donne che raccolgono le alghe
Come dicevo poco fa una delle cose più belle da ammirare sulla costa est dell’isola, quella più interessata dal fenomeno delle maree, sono le splendide raccoglitrici d’alghe zanzibariane. Quando l’acqua inizia il suo balletto e la marea trasforma il panorama con un migliaio di sfumature di blu arrivano con i loro cesti improvvisati per raccogliere le preziose alghe che tappezzano le lingue di sabbia emerse dal mare punteggiando il panorama con le loro tenute sgargianti.
Le alghe, introdotte negli anni ’80 per compensare la crisi della produzione di chiodi di garofano, vengono esportate in oriente per essere usate come materia prima per la produzione di addensanti nell’industria cosmetica e alimentare.




10| Ammirare un tramonto a Kendwa Beach
Instagram ci ha insegnato che i tramonti tirano quasi quanto i video dei gattini quindi non potrete perdervi l’occasione di godervi un pomposo tramonto africano in un perfetto mix di sabbia bianca, cielo infuocato e palmizi tropicali. La spiaggia di Kendwa è talmente coreografica e perfettamente orientata verso lo spettacolo del sole morente che non avrei dubbi su dove sia il più bel tramonto dell’isola. Se dopo esservi riempiti gli occhi dell’arroganza pirotecnica della natura sentirete dei pirotecnici crampi di fame non temete, potrete fermarvi direttamente all’Essence Restaurant per una deliziosa cena con i piedi nella sabbia.


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